domenica 22 agosto 2010

La mia esperienza al mondiale J24 in Svezia

Quando sono arrivato a Malmo, Andrea(Casale) me l'ha subito detto: "Quel baffo li ci darà filo da torcere!". Io , non sapendo chi fosse, ho detto : "ok"; ma non realizzavo veramente chi avevo davanti...
Si tratta di Moose McClintock, baffuto sessantatreenne americano della costa est, quasi una vita spesa sul J24. Il mondiale l'ha vinto sei volte, per tre volte è arrivato secondo. Sempre alla tattica di gente come Ken Read, Vince Brun,Brad Read, Chris Larson...
A Malmo al timone aveva Tim Haley, velaio Quantum anche lui di Newport.
Insomma ce le hanno date di santa ragione, c'era da aspettarselo.
Tra l'altro noi siamo arrivati all'ultimo momento, senza ore sulla barca, senza conoscerci. Io addirittura non ero mai stato su un j24 se non in una sola giornata nel golfo di trieste ormai molti anni fa. Eugenio Trumpy,che fino a qualche mese fa timonava, si è improvvisato prodiere. Nei due giorni prima delle regate abbiamo capito che anche la velocità della barca non era dalla nostra parte...
Per uno come me, che ha fatto 470,musto skiff e moth, il J24 è veramente una cosa molto particolare: specialmente nelle poppe, nelle quali si scende sempre per boa e i sorpassi sono difficili. Mi sono reso subito conto anche di come le virate vadano veramente centellinate , data la difficoltà nelle ripartenze.
Una cosa che mi ha creato molto disagio è stato il genoa, a causa del quale, dalla mia posizione alle draglie non si riuscivano a vedere gli incroci. Fondamentale quindi l'intesa timoniere-tattico, cosa che a me ed Andrea a volte un po' è mancata perchè era la prima volta che navigavamo insieme.
Un'altra cosa particolare del J24 è che non esiste la penalità di 720° o 360°: una barca che riconosce una propria infrazione deve esibire una bandiera gialla e continuare normalmente la prova, per poi prendere un bel 20% di penalità a terra.
Infine direi che il terzo posto non può che soddisfarci, specialmente se si considera che abbiamo messo dietro i forti argentini e il brasiliano Mauricio Santa Cruz,vincitore di tre titoli mondiali. Mi è molto piaciuto regatare in una classe così particolare e storica.
Ora però spero di fare quanto prima un po' di sano kitesurf.

1 commento:

michi ha detto...

beh, allora è come la cipià!!! meglio non fare troppi bordi!!!!